Opera d'Oro - Colloqui con il Padre



"Questo lavoro, diviso in più volumi, è la raccolta di comunicazioni dal buon Dio fatte, a partire dal 26 Aprile 1984, direttamente ad una persona come me, che, attraverso errori, peccati, e atroci pentimenti, sperimentata la vanità dei beni terreni, ha teso la sua anima a Dio, unica vera fonte di Bene, unico vero Amore."

Alma Ferrara

Di seguito potete leggere le presentazioni al lettore dei singoli volumi:




Opera d'Oro - Colloqui con il Padre - Volume 1



In epoca precedente il 26 Aprile 1984 avevo ricevuto comunicazioni (che io definisco non straordinarie per distinguerle da quelle ricevute nel periodo successivo) ad opera di Giovanni prima e di Anania poi, i quali si definivano rispettivamente "curatore" e "tutore" della mia anima, nel senso che, con il loro insegnamento, mi istruivano alla fede e all'amore di Dio. Il Signore ha permesso, peraltro, rari interventi di altre anime.
Le comunicazioni non hanno una trama che le faccia dipendere l'una dall'altra, ma sono a sé stanti e contengono rivelazioni, insegnamenti, esortazioni, conforto.

Preciso che la trascrizione del dettato viene da me eseguita con assoluta fedeltà circa quanto mi viene trasmesso, sia in sostanza che in forma, ponendomi in atto quasi di scolara che scrive esattamente le parole dettate dal suo Maestro. La punteggiatura viene da me apposta secondo l'opportuno uso comune e naturalmente a mio giudizio.

Attraverso la Sua presenza costante nelle vicende anche più intime della mia vita, il Signore vuole rendere manifesta l'amorevole cura che Egli ha non solo di me, ma di tutti i Suoi figli, per la loro anima e per il loro corpo, per la vita spirituale e per le loro tipiche umane vicende.

Coloro che cercano nelle comunicazioni profetici "messaggi", apocalittiche precisazioni di date o qualcosa che esuli dalla dottrina insegnata da Gesù, testimoniata e divulgata dai Vangeli, fanno cosa vana. Sarebbe come supporre che nostro Signore abbia potuto omettere un qualche Suo insegnamento, durante la Sua permanenza sulla Terra, e voglia aggiungere o completare qualcosa ora, tramite una umile persona quale io sono.

Se proprio di messaggio si vuol parlare, esso è individuabile nell'antico e rinnovato messaggio di amore di Dio verso l'uomo e nella pressante richiesta di una risposta d'amore dell'uomo verso Dio. Amore che non si riduca ad un sentimento di religioso, timoroso rispetto per l'Eterno Padre e la Trinità tutta, ma un amore vivo, umanamente sentito per il Creatore, il Padre, il Redentore, il Consolatore, per il Tutto della nostra esistenza. Per delucidare al lettore lo spirito col quale è opportuno leggere queste comunicazioni, riporto ciò che il Signore stesso ha detto nella comunicazione del 11-11-'87:

"Vero è, vero è, vero. Lettore non solo tuo atto di fede deve amare, ma deve ardentemente sentirsi dentro la tua vita, perché valore ha universale. Vero è, vero è, vero".

E' Sua espressa volontà che nemmeno una parola dettatami, sia omessa o modificata. Il 1inguaggio non è di uso comune, ma gli attenti lettori, a Suo dire, devono avere: "intelletto e pensiero profondo, fede e vero amore". Sono: "coloro che possono capire"; "queste parole non sono a mondo lieto destinate, ma a mondo pensoso"; "parola Mia sommo dono portato a pochi è"; "tu, oro della Mia parola, dono assai ben dato, portare devi a rari nomi, che tu renderai assai coro della Mia, Messo sono, pura Essenza"; "Tento di analizzare tuo comportamento ai tuoi destinati lettori: voglio che tuo amore, tutto, sia conosciuto per non aver mortale errore della svalutazione della santa via, resa tortuosa nella sua svolta, nella sua durata, nella sua passata, lenta evoluzione a Me diretta. Non tutto è alto, mentre tutto è amore. Vero è, vero è, vero".

Ho scelto, fra i numerosi cenni fatti alle finalità delle comunicazioni, questi frammenti dedicati ai lettori e che evidentemente rispondono alla mia, e non solo mia, perplessità dinanzi alle possibili difficoltà nella lettura. Essa dunque va fatta con l'umile volontà di interpretare le parole del Signore.

Anche amando il nostro Dio con confidenza e avendo avuto il privilegio della Sua parola, non mi reputo certamente in grado di conoscere in tutta la sua completezza l'utilità e il fine del compito affidatomi. Sono arresa alla Sua volontà, che non può essere che volontà di Bene.

Alma Ferrara